2024 per Ca’ dei Zago è la 100° Vendemmia.
Possiamo dire che fortunatamente dopo due anni molto difficili, secco ’22 e grandine ’23, siamo riusciti a raccogliere una buona uva. L’inverno sempre mite, poco freddo e la neve non arriva, la primavera parte fredda e piovosa, la lotta alle avversità fungine si fa dura, per fortuna verso metà giugno c’è la svolta, esce il sole che poi ci accompagna abbondante per tutta l’estate, l’uva matura bene.
Decidiamo di raccogliere dal 16 al 21 settembre, giusto prima dell’arrivo di una forte perturbazione. L’uva quindi c’è ed è sana, siamo mossi dalla volontà di liberare una dimensione a nostro avviso ancora inespressa del nostro vino. Si lavorano accuratamente i mosti, che con la buccia rimangono per tre-quattro giorni, la solforosa è bassissima e i vini dopo la spontanea fermentazione alcolica completano bene anche la malolattica, si travasa, ancora senza solforosa, per portare il vino stabile in imbottigliamento dopo l’inverno. Il primo quarto di luna crescente di Marzo è ai primi del mese, troppo presto, decidiamo di posticipare l’imbottigliamento si va al 3 di Aprile per Ca’ dei Zago.
La bottiglia è stata cambiata, unica per tutto il vino ed è leggera, 200 gr in meno dall’anno scorso, la capsula anche è stata tolta, il vino è accompagnato da solo vetro, sughero e carta. Ci stiamo avvicinando ad un idea di libera espressione della natura dove l’uomo riveste il ruolo di umile accompagnatore.